Un’escursione a Bressanone non era proprio nei miei piani, eppure mio padre, montanaro coi fiocchi, mi ha convinta. Così, un sabato mattina primaverile, siamo partiti. Io non sono un’escursionista nata e non ero mai stata a Bressanone, quindi abbiamo scelto una gita soft invece di un’escursione a Bressanone vera e propria.
Dopo un paio d’ore abbondanti sulla Modena-Brennero, usciamo a Chiusa/Bressanone Sud e arriviamo nella Valle dell’Isarco. Soffia una brezza leggera e frizzante, il sole splende e riscalda il viso, il cielo è di un blu intenso, uno di quei colori che noi della Val Padana ci sogniamo.
Dopo una buona colazione in uno dei bar del centro, proseguiamo l’escursione a Bressanone visitando il Museo diocesano e i giardini vescovili, le cui mura costeggiano la strada e nascondono alla vista i meli in fiore, i cui rami più alti fanno comunque capolino, come un invito. Entrando, una meraviglia! L’orto botanico e i fiori di ogni colore offrono uno spettacolo fantastico. Nondimeno è la piazza principale, con il duomo maestoso che si impone alla vista già dall’autostrada, i graziosi bar e i tipici palazzi dai colori pastello sui lati. Nelle vie della città, un milione di balconcini si affacciano sull’andirivieni di turisti tra i negozi, in un’atmosfera accogliente che solo i paesini come Bressanone possono trasmettere.
Che dire, quella che doveva essere un’escursione a Bressanone è stata una piacevole scoperta!